The Last Girl by Joe Hart

autore:Joe Hart
La lingua: ita
Format: epub
editore: La Corte Editore
pubblicato: 2017-11-14T22:50:53+00:00

* * *

Si sveglia al rumore di passi sulle scale sotto di lei. Apre gli occhi, e per un pericoloso istante non ha idea di dove sia. Piccoli coni di luce filtrano dai fori nel legno. Zoey resiste all’impulso di muoversi.

Il cigolio di stivali al piano inferiore è forte e chiaro. Una porta si apre con violenza, sbatte contro la parete. Chiunque sia lì si schiarisce la gola e sputa.

Il fucile è steso tra stomaco e fianco. Lo prende adagio, aguzzando la vista per capire come funziona. Nella luce fioca non è facile individuare i dettagli, ma trova un commutatore con le parole Sicura, Semi e Auto. Lo imposta su Semi.

I passi ripercorrono il suo cammino, si avvicinano, si fermano proprio sotto di lei. Un breve clic, poi un uomo inizia a parlare, la voce talmente forte e inaspettata che Zoey sta per premere accidentalmente il grilletto.

«Qui D2. Penultima casa sul lato nord. Qual è la prossima mossa dopo che avrò ispezionato l’ultima? Passo».

Un crepitio di interferenze, poi una risposta confusa che Zoey non riesce a distinguere.

«Ricevuto. Allora mi dirigo da quella parte. Passo».

C’è un rumore di passi strascicati, il cigolio di un gradino, poi il silenzio.

Zoey aspetta, il cuore accelera il battito nella quiete che si prolunga.

I passi risalgono le scale e si fermano.

«Zoey?»

Uno spasmo di paura le morde lo stomaco a sentir pronunciare il suo nome. Da cosa potrebbe aver capito che lei era lì? Ha lasciato delle tracce?

Posiziona cautamente il fucile in modo che la canna punti verso la scala e la botola. Non riesce quasi a respirare.

C’è uno scricchiolio, poi la scala si apre e scompare nella botola aperta. Ingoia a vuoto, la vista si confonde a ogni battito del cuore. Se lo uccide, lo sentiranno, la troveranno e la cattureranno prima che abbia la possibilità di fuggire.

La scala protesta, cigolando sotto il peso dell’uomo.

Zoey tira la coperta fin sopra la testa, lasciando solo un piccolo varco per puntare il fucile verso il punto dove dovrebbe apparire il soldato.

La sommità di una testa coperta dal casco emerge lentamente dalla botola. Poi è la volta delle lenti riflettenti rosse, insieme alla canna di un fucile. Il Redeye accende la torcia e ispeziona il sottotetto col fascio di luce. Zoey abbassa completamente la coperta appena la luce le passa sopra. Sente il soldato annusare l’aria e sbruffare disgustato, poi imprecare sottovoce. La luce passa un’ultima volta accanto a lei e si spegne.

La scala scricchiola di nuovo sotto il peso del Redeye. Un istante dopo si ripiega sbatacchiando e la botola si chiude. Passi più veloci scendono lungo la rampa sottostante, una porta sbatte, poi cala ancora il silenzio.

Zoey spinge da parte la coperta, grata per l’odore rancido che emana. Si drizza a sedere, sussultando appena ogni centimetro del suo corpo protesta. Si sente come un attrezzo di ferro arrugginito che non si è mosso per anni. La ferita nello stomaco pulsa dolorosamente. La fame è una tempesta che si va addensando nelle viscere, e le prime avvisaglie di

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